La Basilica di Sant’Antonio (o Basilica del Santo) è uno dei santuari più famosi e visitati al mondo. Situata in Piazza del Santo a Padova, a poche centinaia di metri da Prato della Valle, fu costruita fra il 1232 e la metà del 1300 per custodire la tomba di Sant’Antonio di Padova.
È caratterizzata dalla presenza di elementi e stili differenti fusi assieme in maniera armoniosa: la facciata è romanica, con pareti a mattoni a vista, il rosone, gli archi e i contrafforti gotici; la copertura è composta da otto cupole bizantine rivestite in piombo e da due campanili sottili e slanciati che ricordano i minareti islamici. Le tre porte in bronzo sono opera di Camillo Boito. La lunetta del Portale centrale è una copia dell’affresco originariamente dipinto da Andrea Mantegna e ora conservato nel Museo Antoniano.
LA CAPPELLA DEL TESORO – Qui vengono conservate le più preziose reliquie di Sant’Antonio: il Reliquiario della Lingua incorrotta del Santo, capolavoro del 1434 di Giuliano da Firenze, il Reliquiario del Mento del Santo e quello delle cartilagini laringee e le Memorie del Santo, la tonaca, la lapide originale e altri reperti collocati dopo la ricognizione effettuata nel 1981.
L’ARCA DEL SANTO – Subito dopo si trova la Cappella di Sant’Antonio, o Arca, vero e proprio cuore della Basilica, nella quale è conservata la tomba del Santo. Migliaia di persone ogni anno passano davanti e la toccano in segno di fortuna.
L’ALTARE DEL SANTO – Al centro della Basilica di Sant’Antonio si erge l’Altare Maggiore, che raccoglie le oltre trenta opere realizzate da Donatello tra il 1443 e il 1450, capolavoro assoluto dell’arte rinascimentale.
Il complesso donatelliano è composto da sette statue a tutto tondo, un crocifisso e ventitré bassorilievi in bronzo, più un rilievo realizzato in pietra di Nanto che orna il retro dell’altare maggiore e raffigura la Deposizione di Cristo.
Le statue raffigurano la Madonna col Bambino, circondata dai patroni della città, Santa Giustina, San Daniele, San Ludovico e San Prosdocimo con San Francesco e Sant’Antonio.
I Chiostri della Basilica di Sant’Antonio
Il complesso antoniano è costituito, oltre che dalla Basilica di Sant’Antonio, da quattro splendidi chiostri e dai locali attigui. Il Chiostro del Noviziato, su cui si affacciano le stanze del Convento, fu realizzato nella seconda metà del Quattrocento in stile gotico.
Il Chiostro della Magnolia (o Chiostro del Capitolo) è chiamato così per la splendida pianta di magnolia piantata nel 1810.
Dal Chiostro Generale, opera del 1435 di Cristoforo da Bolzano, si accede alle sale della prestigiosa Biblioteca Antoniana.
Il lato ovest ospita la Mostra Antoniana, una realizzazione audiovisiva sulla vita di sant’Antonio.
Il grandioso Chiostro del Beato Luca Belludi, realizzato in forme gotiche, risale alla fine del quattrocento: vi si affacciano il Centro di Studi Antoniani, il Museo della devozione popolare e il Museo Antoniano.
Quest’ultimo raccoglie i tesori artistici – dipinti, sculture, gessi, paramenti sacri, arazzi e oreficerie – realizzati nei secoli per la Basilica del Santo. Tra questi una pala d’altare del Tiepolo e la lunetta staccata realizzata da Andrea Mantegna nel 1452 per il Portale centrale della Basilica che raffigura il Monogramma di Cristo tra i santi Antonio e Bernardino.
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14.30 alle 18.30. L’ingresso costa €2,50.
La Basilica di Santa Giustina è una delle Chiese più grandi del mondo Cristiano e uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale, affacciata sul grande spazio aperto di Prato della Valle.
Le sue origini sono molto antiche: un primo edificio venne eretto dopo l’Editto di Milano del 313 per custodire il sepolcro di Santa Giustina Martire e fu in seguito ricostruito dal patrizio Opilione nel quinto secolo.
L’attuale Basilica romano-gotica fu ricostruita nel sedicesimo secolo a opera di vari architetti, ma fu soprattutto l’apporto del bergamasco Andrea Moroni a risultare determinante.
La pianta della Basilica è a croce latina, suddivisa internamente in tre navate coperte da volte a botte. La struttura è dotata di otto cupole e di un campanile. L’interno della Basilica è imponente e luminoso: al centro della navata centrale è visibile un crocefisso ligneo del quattrocento, mentre il presbiterio è ornato di stalli scolpiti in legno di noce da Riccardo Taurigny.
In fondo al coro, appoggiata a una curva dell’abside, si trova la grandiosa pala del Martirio di Santa Giustina, realizzata nel 1575 dal Veronese.
La struttura ospita anche il Collegio universitario, la biblioteca, specializzata in scienze teologiche e storia monastica, e il Laboratorio di restauro del libro.
La Chiesa degli Eremitani custodisce la Cappella Ovetari, celebre per il ciclo di affreschi realizzati da Andrea Mantegna, costruita tra il 1260 e il 1306 per i frati Eremitani di Sant’Agostino. Nel quattordicesimo secolo divenne una delle Chiese più importanti di Padova e fu decorata dai maggiori artisti operanti in città.
L’aspetto esterno della Chiesa è caratterizzato dalla calda tonalità del cotto a vista. Il soffitto a carena, di grande interesse architettonico, è opera di Fra Giovanni degli Eremitani.
All’interno sono visibili allineate lungo le pareti le tombe di personaggi illustri tra cui quelle di Jacopo e Ubertino Da Carrara e il mausoleo dell’umanista Marco Mantova Benavides.
Nel braccio destro del transetto della Chiesa degli Eremitani si trova invece la Cappella Ovetari, celebre per il ciclo di affreschi realizzati da Andrea Mantegna tra il 1448 e il 1457.
Il Museo Civico Eremitani, nato intorno alla metà dell’Ottocento, è ospitato nei chiostri dell’ex convento attiguo alla Chiesa degli Eremitani.
Vi trovano spazio il Museo Archeologico (diviso in sezione pre-romana e romana) che propone una vasta collezione di ritratti e mosaici e il Museo d’Arte Medievale e Moderna che contiene dipinti realizzati tra il XIII e il XVI secolo da grandi maestri (Jacopo e Giovanni Bellini, Mantegna, Tiepolo, Tiziano, Giorgione e Tintoretto) e un celebre crocifisso di Giotto, originariamente realizzato per la Cappella degli Scrovegni.
Il Museo di arti applicate, che raccoglie manufatti di vario tipo (ceramiche, argenti, vetri, gioielli) e il Museo Bottaccin, ricco di monete e medaglie antiche, sono stati trasferiti nella nuova sede museale di Palazzo Zuckermann, nella vicina via Garibaldi.
Il Museo è aperto tutti i giorni da martedì a domenica, dalle 9:00 alle 19:00 (con l’esclusione di Natale, S.Stefano, Capodanno e il 1° Maggio).
Il biglietto consente la visita dei Musei, della Cappella degli Scrovegni (previa prenotazione) e di Palazzo Zuckermann e costa €12,00.
È previsto un biglietto ridotto al costo di € 8,00 per i giovani, mentre i bambini fino a sei anni e le persone con disabilità non pagano.
La Basilica del Duomo è celebre per il suo Battistero, che contiene uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del trecento, dedicata a Santa Maria Assunta; fu costruita nella sua forma attuale da Andrea da Valle su un progetto di Michelangelo del 1551, in sostituzione della Cattedrale danneggiata dal terribile terremoto del 1117.
A stupire ancora oggi i visitatori è però il Battistero, affrescato dal pittore fiorentino Giusto de’ Menabuoi, che realizzò uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del trecento.
La Sacrestia dei Canonici conserva preziose opere d’arte tra cui una Madonna col bambino di Giusto de’ Menabuoi, due tele di Giandomenico Tiepolo che raffigurano San Filippo Neri e San Girolamo Emiliani e una Deposizione di Jacopo da Montagnana.
Il Battistero del Duomo, intitolato a San Giovanni Battista, fu costruito in stile romanico nel dodicesimo secolo.
Nella grande cupola del Battistero è rappresentato il Paradiso, al cui centro campeggia Cristo Pantocratore con in mano il libro delle Sacre Scritture. Tutt’intorno si trovano la grande figura della Madonna e, disposti in cerchi concentrici, le schiere degli angeli e dei santi.
Lungo il tamburo sono raffigurati 33 episodi tratti dal libro della Genesi, mentre sulle pareti sono illustrate le Storie di San Giovanni Battista, di Maria e di Cristo, tratte dai Vangeli. Sui pennacchi trovano spazio gli Evangelisti affiancati dai Profeti.
L’altare maggiore è attorniato da 43 riquadri che rappresentano scene dall’Apocalisse di San Giovanni, mentre la cupola dell’abside raffigura la Pentecoste. Sull’altare è collocato un polittico a tempera su tavola, sempre del Menabuoi: al centro è raffigurata la Madonna col Bambino, mentre ai lati sono inserite le Storie del Battista e varie figure di Santi.
Palazzo Vescovile e il Museo Diocesano
Adiacente al Duomo di Padova si trova il Palazzo Vescovile che ospita il Museo Diocesano allestito in occasione del Giubileo del 2000.
Il Museo contiene preziose opere di pittura, scultura e oreficeria, codici miniati e paramenti sacri provenienti dal territorio della Diocesi di Padova, esposte secondo criteri cronologici.
Di notevole interesse sono le tavole raffiguranti gli Episodi della vita di San Sebastiano, dipinte nel 1367 da Nicoletto Semitecolo, collaboratore del Guariento.
La Cappella di Santa Maria degli Angeli fu costruita nel 1495 dall’architetto Lorenzo da Bologna e fu affrescata da Prospero da Piazzola e Jacopo da Montagnana. Nell’Altare Maggiore è conservato il Trittico dell’Annunciazione dipinto da Jacopo da Montagnana.
ORARI E BIGLIETTI – Il Museo è aperto giovedì, venerdì e sabato dalle 14:00 alle 18:00 e la domenica e nei giorni festivi dalle 10:00 alle 18:00.
Il biglietto costa €4,00; il biglietto unico che consente anche l’ingresso al Battistero costa €6,00. Sono previsti ingressi ridotti per studenti e over 65, mentre i bambini sotto i sei anni, le persone con disabilità e i religiosi non pagano.
La Chiesa di Santa Sofia è una tra le più antiche di Padova: alcuni elementi testimoniano l’esistenza di una struttura molto antica, probabilmente un tempio pagano. La sua costruzione risale all’inizio del dodicesimo secolo, ma alcuni degli elementi che la costituiscono testimoniano l’esistenza di una precedente struttura più antica, probabilmente un tempio pagano dedicato al dio persiano Mitra.
Elemento caratteristico della Chiesa di Santa Sofia è l’abside, che ha la forma di un ampio emiciclo, formato dalla sovrapposizione di tre ordini di arcate, costruiti in epoche differenti.
Il muro interno dell’emiciclo è percorso da nicchie simili a quelle del lato esterno; all’interno di una delle nicchie è visibile un affresco raffigurante una Madonna col Bambino, attribuita a Giovanni da Gaibana, mentre l’affresco della lunetta sopra l’accesso al sacello raffigura la Madonna in trono, di scuola giottesca.
L’altare maggiore era ornato da una pala realizzata da Andrea Mantegna nel 1448, di cui oggi resta, purtroppo, solo la testimonianza.